integratore-memoria-anziani-nonni-cervello-ricordare-menteGli integratori memoria per anziani sono degli ottimi prodotti per rallentare gli effetti del tempo sulla memoria e preservare le funzioni cognitive. Il cervello, infatti, con il passare degli anni può subire dei cambiamenti e dare qualche piccolo problema di memoria, ma tramite l’assunzione di prodotti naturali come gli integratori memoria per anziani è possibile rallentare questo processo e aiutare l’anziano ad essere più prestante. In questo articolo valuteremo quali sono le cause della perdita di memoria nell’anziano e i metodi naturali per far fronte a questo problema.


Integratori memoria anziani: quali sono le cause della perdita di memoria nell’anziano?


Con il passare dell’età è possibile che si presentino più spesso episodi di perdita della memoria, come dimenticare dove sono state messe le chiavi, o scordarsi un impegno o qualcosa che ci è stato detto. Tutti questi sono dei piccoli imprevisti che non ci impediscono di vivere una vita regolare ma che, a volte, possono essere fastidiosi per chi li vive. Infatti, la perdita di memoria in un anziano può essere transitoria ed episodica, oppure diventare più stabile e progressiva, per cui è bene tenerla monitorata nel tempo.

La memoria è uno dei processi più evoluti nell’uomo e, affinché funzioni in modo adeguato, è fondamentale che si svolga correttamente la raccolta delle informazioni, ma anche la loro archiviazione ed infine il loro recupero. Esistono varie tipologie di memoria:

  • La memoria sensoriale, legata ai vari sensi di olfatto, udito, vista e tatto che dura solamente per pochissimi secondi;

  • La memoria e breve termine, che ci permette di immagazzinare informazioni di cui possiamo disporre immediatamente e in cui, però, vi è un limitato spazio di archiviazione;

  • La memoria a lungo termine, ovvero la memoria di archiviazione di ricordi del passato, che a sua volta può essere distinta in dichiarativa, per quanto riguarda le conoscenze che possiamo esprimere verbalmente, o procedurale, per quanto riguarda le azioni di cui siamo capaci.


Il processo di creazione di una memoria coinvolge molteplici parti del nostro cervello e in base a quale parte risulta essere danneggiata, avremo anche sintomatologie differenti.


Nella maggior parte dei casi, le piccole perdite di memoria sono degli episodi occasionali che non devono preoccupare: possono essere il semplice segno del passare del tempo che può coinvolgere anche il nostro cervello, oppure il risultato di un sonno disturbato che è molto frequente dopo una certa età, oppure ancora può essere segno di stress. Soprattutto in questi ultimi due casi è possibile avere miglioramenti della perdita di memoria anche solo tramite il miglioramento dello stile di vita.

 

Fisiologicamente si stima che ci siano vari step di perdita della memoria, correlati alle varie fasce d’età:

  • Dai 40 anni, circa, il volume del cervello inizia a diminuire circa di un 5% ogni 10 anni;
  • Dai 70 anni questa percentuale tende ad aumentare ed iniziano a ridursi anche le sinapsi all’interno del nostro cervello, con una riduzione della sua efficienza metabolica;
  • Dagli 80 anni la sede della memoria episodica e semantica, ovvero l’ippocampo, può perdere fino al 20% delle sinapsi
  • Dagli 85 anni si stima che il 50% delle persone sia soggetta ad una malattia neuro-degenerativa che deteriora pian piano il sistema nervoso.


Quando la difficoltà a ricordare diventa molto frequente, però, è bene comunque rivolgersi ad un medico per valutare l’eventuale presenza di patologie sottostanti. Tra i sintomi che devono più destare sospetto possiamo citare la difficoltà a svolgere normali compiti della vita quotidiana, a riconoscere persone e luoghi familiari, difficoltà nell’articolare il linguaggio o nel terminare le frasi o sbalzi d’umore improvvisi.
Tra le cause patologiche principali della perdita di memoria possiamo citare la demenza senile, Morbo di Alzheimer, vasculopatia diabetica e ictus.


Per quanto riguarda la demenza senile, questa è una condizione in cui si alterano le funzioni cognitive del paziente che non è più in grado di svolgere le normali attività quotidiane a causa dell’alterazione delle sue capacità comportamentali. La demenza è una patologia che si manifesta con diversi gradi di gravità, da una semplice riduzione delle capacità cognitive del soggetto, alla perdita totale della sua autosufficienza. Si stima che sia una patologia in rapida ascesa in tutto il mondo, correlata nella maggior parte dei casi al Morbo di Alzheimer, e che diventerà presto un problema rilevante per la sanità pubblica.


L’Alzheimer è una patologia neuro-degenerativa che porta alla compromissione della memoria e delle funzioni cerebrali, fino ad una completa incapacità di svolgere semplici azioni quotidiane. È dovuta ad un accumulo di proteina β-amiloide a livello del cervello che determina la formazione di calcificazioni e quindi di alterazioni cognitive permanenti. Le sinapsi, infatti, cominciano a ridursi e le aree cerebrali iniziano ad atrofizzarsi coinvolgendo, col tempo, anche l’ippocampo e quindi la sede della memoria.


Per quanto riguarda la vasculopatia, invece, questa è una patologia che determina l’alterazione della funzione dei vasi sanguigni per cui sono maggiormente predisposti i pazienti diabetici. Questi ultimi, infatti, vanno incontro più facilmente ad alterazioni del sistema nervoso ad origine vascolare con una rapida perdita delle funzioni cognitive a seguito degli sbalzi glicemici e dell’insulino-resistenza.


Anche l’ictus è colpevole dell’alterazione di funzioni cognitive, generalmente repentine, perché è dovuto alla rottura improvvisa di un vaso all’interno del cervello. In questo modo viene a mancare un adeguato apporto di ossigeno e nutrienti alle aree cerebrali che subiscono notevoli danni dati dall’ischemia.

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Integratori memoria anziani: come rallentare la perdita della memoria

 

Uno dei primi accorgimenti utili per mantenere in forma la nostra mente è quello di mantenere una dieta sana ed equilibrata ed effettuare una regolare attività fisica adatta alla persona e alla sua età. Per cercare di ritardare la perdita della memoria è possibile utilizzare, poi, delle tecniche che mantengano in allenamento il nostro cervello. Tra queste possiamo citare delle attività ricreative proprie della terza età, come la lettura di un libro, dei giochi da tavolo, oppure scrivere un diario o modificare i percorsi che si effettuano quotidianamente per raggiungere determinati luoghi. Un altro allenamento interessante può essere lo sviluppo dei cinque sensi con piccoli esercizi utili per mantenerli sempre in forma.


Un altro metodo molto utile nel ritardare la perdita della memoria può essere l’assunzione di integratori memoria per anziani, dei prodotti naturali, privi di effetti collaterali che aiutano il nostro cervello a lavorare in modo corretto. Un buon integratore per la memoria è fondamentale che contenga sostanze che agiscono su tre sistemi, ovvero sul metabolismo delle cellule nervose, sulla riduzione dello stress ossidativo e sul sistema cardiocircolatorio, preservandolo.


Tra queste sostanze possiamo citare:

  • Eleuterocco: sostanza naturale con funzione di tonico per la memoria e le funzioni cognitive. Aumenta le difese dell’organismo nei confronti dello stress contrastando l’affaticamento psico-fisico.

  • Vitamine del gruppo B: fondamentali per regolare il metabolismo del nostro organismo, in particolare le B6 e la B12. Per questo sono ritenute un ottimo supporto per le funzioni cognitive.

  • Vitamina C: rinvigorisce il metabolismo energetico cerebrale e favorisce il funzionamento del sistema nervoso. Protegge le cellule dallo stress ossidativo e dai radicali liberi.

  • Cola Noci: combatte la stanchezza fisica e mentale stimolando l’attività metabolica dell’organismo ed in particolare del cervello. Migliora l’efficienza cerebrale e nervosa, oltre che la contrattilità cardiaca.

  • Ashwagandha: favorisce il benessere mentale combattendo lo stress.


Altri integratori memoria anziani utili possono essere gli omega-3, in particolare il DHA, che a livello dell’ippocampo vanno a ridursi con tempo provocando un depauperamento delle funzioni cerebrali, tra cui la perdita della memoria. In questo modo, facendo fronte al deficit che si viene a determinare, se assunti precocemente permettono di prevenire il decadimento cognitivo.

 

È bene chiarire che l’utilizzo di integratori memoria anziani non è risolutivo di alcun tipo di patologia, ma negli stadi iniziali può favorire il rallentamento della perdita di memoria rinvigorendo le capacità cerebrali. Per patologie conclamate è bene rivolgersi al proprio medico e trovare la cura adatta alla malattia e alla persona.

 

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Laboratorio Ricerca e Sviluppo

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