Il sonno è un fenomeno periodico di sospensione dello stato di coscienza, indispensabile per il ripristino dell’efficienza fisica e psichica. Il sonno è un fenomeno attivo e dinamico caratterizzato da una ridotta reattività agli stimoli esterni, ma comunque reversibile, valutabile nel suo complesso tramite degli esami specifici, come ad esempio la polisonnografia.
Il sonno presenta una macrostruttura e una microstruttura. La prima permette una valutazione quantitativa del sonno, valutando il tempo di sonno totale (TST), la seconda, invece, permette una valutazione qualitativa del sonno, dal momento che si è scoperto che all’interno delle fasi non-REM vi sono delle alternanze di superficializzazione e di maggior quiescenza del sonno. Questo particolare fenomeno prende il nome di Pattern Alternante Ciclico.
Per quanto riguarda la macrostruttura del sonno, il TST viene suddiviso in:
Durante ogni notte si passa dalla fase 1 del sonno non-REM, alla fase 2, 3 e 4, per giungere, poi, alla fase REM. Questo schema si ripete indicativamente per 4-6 volte ogni notte ed ogni ciclo dura circa dai 70 ai 120 minuti. Normalmente le fasi REM del sonno tendono a durare più a lungo man mano che si passa da un ciclo di sonno a quello successivo.
L’ipnogramma è un grafico in cui vengono mostrati i rapporti di sonno e di veglia durante una notte: il sonno si approfondisce per tornare poi più in superficie nelle fasi REM, avvicinandosi alla veglia, successivamente si approfondisce ancora e poi risale. Nel momento in cui si supera una determinata soglia si raggiunge la veglia.
Cos’è, dunque, la fase REM del sonno? La fase REM del sonno è una fase del sonno della durata di circa 15-20 minuti caratterizzata da movimento rapido degli occhi, attività onirica intensa, perdita del tono muscolare, aumento della pressione arteriosa e tachicardia che si ripete ciclicamente 4-6 volte ogni notte.
La perdita del tono muscolare tipica della fase REM del sonno è da ricondurre alla riduzione degli stimoli del sistema nervoso centrale nei confronti della muscolatura scheletrica. Questo fa sì che si abbia l’inibizione del movimento volontario, accompagnata però all’eventuale presenza di piccoli movimenti involontari il cui ruolo non è ancora stato chiaramente definito.
Gli studi effettuati sulla fase REM del sonno hanno dimostrato che durante questa fase l’attività cerebrale è paragonabile a quella della veglia, tanto che la fase REM del sonno prende anche il nome di “sonno paradosso” o sonno “attivo”. Durante la fase REM, infatti, vengono attivate moltissime aree cerebrali deputate a funzioni differenti con lo scopo di:
Il significato biologico del sonno è quello di assicurare il recupero delle energie fisiche e psichiche, consolidare i processi di apprendimento e memorizzazione e favorire, in generale, il ristoro del cervello.
I soggetti possono essere divisi in due categorie secondo diversi parametri:
In ogni caso, le porte del sonno, durante una giornata sono due: dopo pranzo e nelle ore serali. La propensione al sonno è il risultato di un’interazione tra bisogno di dormire e il processo circadiano. Il bisogno di dormire cresce con la veglia ed è legato a stanchezza e fatica. Quando, su base circadiana, si abbassa il livello di veglia e si arriva al picco massimo di stanchezza, intorno alle 23, si genera la propensione al sonno. Il livello circadiano raggiunge il minimo durante la notte, in contemporanea alla riduzione del bisogno di dormire fino a quanto non si ha il ripristino del riposo.
La fase REM del sonno può essere interrotta o alterata da disturbi del sonno, tra cui possiamo citare l’insonnia. L’insonnia è una percezione soggettiva di difficoltà nel dormire che presenta delle ripercussioni sulle attività giornaliere. Esistono diverse tipologie di insonnia:
I sintomi notturni di insonnia possono essere differenti: alcune persone presentano una difficoltà nel mantenimento del sonno, altre nell’addormentamento altre ancora presentano dei risvegli precoci. In generale la sintomatologia diurna conseguente ad insonnia è caratterizzata da stanchezza, deficit cognitivi, difficoltà nell’attenzione, ansia o depressione.
Per cercare di porre rimedio all’insonnia è possibile utilizzare inizialmente degli integratori di melatonina, un ormone presente naturalmente nel nostro corpo in grado di controllare il nostro ciclo sonno-veglia e di ripristinare un sonno riposante.
Acquista subito l’integratore di melatonina e ricostruisci la struttura corretta del tuo sonno!